Le specie italiane: Euscorpius & Co. Foto:
maschio adulto di Tetratrichobothrius flavicaudis
Al momento, la scorpion-fauna italiana comprende tre famiglie (Belisariidae, Buthidae ed Euscorpiidae), cinque generi (Buthus, Alpiscorpius, Euscorpius, Tetratrichobothrius e Sardoscorpius) e 27 specie. Essa è in gran parte rappresentata dalla famiglia Euscorpiidae, e dalla sua sottofamiglia Euscorpiinae (per commodità, d'ora in avanti si userà la sottofamiglia o la frase "Euscorpius e affini" per riferirsi a tutte le specie che facevano parte del genere Euscorpius), con attualmente 25 specie riconosciute e vari taxa e popolazioni sotto studio. A parte questi generi, nel 2013 è stata descritta dalla Sicilia una specie della famiglia Buthidae, Buthus trinacrius. Tuttavia, questa specie è conosciuta solamente dai tre esemplari raccolti tra il 1870 e 1880, in cattivo stato, ed un errore nei cartelini non sarebbe inverosimile. Nessun altro membro di questo genere è stato trovato in natura o in collezioni museali per confermare la sua presenza in Sicilia o in altre regioni italiane. Se veramente i dati di raccolta fossero esatti, ad oggi la specie probabilmente sarebbe estinta. Recentemente, una terza famiglia, Belisariidae, con un nuovo genere ed una nuova specie sono stati descritti con popolazioni confermate Sardoscorpius troglophilus. È una scoperta notevole per la scorpiofauna italiana che con sicurezza ha almeno due famiglie dell'ordine degli Scorpioni. I generi degli Euscorpiinae sono formati da 96 specie (ma il loro numero è in costante aumento) diffuse in buona parte del sud Europa, Turchia, Georgia, nord Africa e, per introduzione casuale, nel sud dell'Inghilterra e Sud d'America. Tutte le specie appartenenti a questi generi sono innocue per l'uomo (la loro puntura e paragonabile a quella di una vespa o un'ape) e hanno una dimensione che va da 20 a 50 mm (misurati dalla linea frontale del carapace alla punta del telson con metasoma disteso ). Le specie degli Euscorpiinae presenti in Italia sono 25 così raggruppate fino ad ulteriori revisioni (in corso)*: 1 - Genere Alpiscorpius: Sottogenere Alpiscorpius: A. alpha - A. beta - A. delta - A. germanus Sottogenere Balkanscorpius: A. gamma - A. sigma - Genere Euscorpius: Sottogenere Euscorpius: E. altadonnai - E. calabriae - E. celanus - E. canestrinii - E. concinnus - E. garganicus - E. latinus - E. niciensis - E. oglasae - E. salentinus - E. sicanus - E. stefaniae - E. tergestinus - E. trejaensis Sottogenere Polytrichobothrius: E. italicus ** - Genere Tetratrichobothrius: T. flavicaudis - Genere/Sottogenere da definire*: E. aquilejensis - E. hyblaeus - E. parthenopeius * I sottogeneri/generi di questo genere dopo Tropea (2013) e confermato da altri studi (es. Parmakelis et al., 2013) sono stati considerati non sufficienti per spiegare la diversificazione filogenetica di questo genere. Ulteriori sottogeneri/generi dovrebbero essere istituiti e nuove chiavi per determinarli dovrebbero essere trovate. ** Il suo rango e sotto discussione, pobabilmente sarà elevato a genere in un prossimo futuro. A questi generi fanno parte specie che popolano tutta l'Italia, dal livello del mare fino alle Alpi. Alcune di esse sono sinantrope, infatti non è raro trovarle in casa o in cantina nei piccoli paesi ma anche nei centri delle grandi città come Roma. Altri invece preferiscono muretti a secco, legnaie e boschi umidi. Come tutti gli scorpioni sono predatori notturni. Di giorno rimangono nascosti nelle loro tane (crepe o buchi, tra la legna o sotto i sassi), non disdegnando però una qualsiasi possibile preda che, mal capitata, si avventuri a loro interno. Mentre al crepuscolo diventano attivi, sondando ogni crepa o buco che si trovi sul loro percorso per stanare insetti, ragni, altri artropodi e più raramente cospecifici (adeguati alla propria misura) e in cerca di un/una partner. Caratteristiche di questo genere sono le grandi chele ed il metasoma sottile, condivise con altri generi anche di grandi dimensioni ( Heterometrus spp, Pandinus spp, ecc. ) che non basano la loro caccia e difesa sul veleno, tra l'altro molto poco attivo, ma sulla capacità di afferrare ed uccidere delle grandi chele. Esempio di habitat
degli Euscorpiinae
Indice
__________________________________________________________________________________________________________________________________________________
-
Come
sessare gli Euscorpiinae
spp
-
Per riconoscere i sessi ci si
può basare su alcuni fattori
come:
- La linea del corpo; solitamente il maschio e più longilineo delle femmine. - La grandezza delle chele; i maschi adulti hanno le chele più grandi, robuste e con la tacca nel dito fisso più accentuata . - La grandezza del telson; più grande e gonfio nei maschi. - E la lunghezza degli organi a pettine; il maschio ha questi organi più lunghi, con un maggior numero di denti della femmina. Di solito nel maschio superano il primo segmento ventrale dell'addome e la lunghezza della coxa del quarto paia di zampe (vedere foto sotto). Foto: Chela di Euscorpius sicanus s.l. maschio e femmina Foto: Telson di Euscorpius latinus
maschio e femmina
Foto: Organi a pettine di Euswcorpius aquilejensis maschio e femmia __________________________________________________________________________________________________________________________________________________ - Accoppiamento e parto - Foto: Euscorpius italicus con prole appena partorita Gli Euscorpiinae spp sono scorpioni
solitari.
Non creano gruppi, anche se non è raro trovare più soggetti nascosti sotto un sasso o un tronco, ma solo per casualità. Infatti anche in cattività, può capitare di tenere più Euscorpius insieme per molto tempo e un giorno accorgersi che ne manca qualcuno! Diciamo che non sono affatto "socievoli", e gli unici contatti voluti con un suo cospecifico, a parte attaccarlo, sono rivolti all'altro sesso solo per il tempo necessario all'accoppiamento. Gli Euscorpius e gli altri generi affini si accoppiano in primavera ed estate. Una volta incontratisi (anche grazie ai recettori negli organi a pettine), il maschio afferra le chele della femmina e in uno stato di continua allerta e diffidenza ( foto A ) il maschio punge la femmina tra lo spazio chela/patella del pedipalpo ( foto B e C ), forse per renderla più calma e "collaborevole". Comincia così un tira e molla simile ad una danza, fino a che il maschio trova un terreno adeguato per posizionare la spermatofora ( particolare contenitore del liquido seminale, foto D ) e tiri la femmina fino a che non ci vada sopra, si incastri con l'opercolo genitale e la spermatofora rilasci lo sperma. Dopo di che ci può stare una baruffa dove di solito il maschio scappa, a questo punto ognuno va per la propria strada. I piccoli nasceranno dopo anche più di un anno, solitamente in estate ( Luglio, Agosto). Per quel giorno la futura mamma sarà diventata molto gonfia e si vedranno ben distinti gli spazi tra i tergiti del mesasoma ( è facile confonderle con scorpioni che stanno per fare l'ecdisi ), cercherà un posto nascosto e umido per partorire direttamente piccoli formati; da poche unita a una trentina di piccoli scorpioncini gonfi, molli e in base alla specie saranno: completamente bianchi ( T. flavicaudis foto F ), con pedipalpi, cefalotorace e metasoma più scuri ( E. italicus foto in alto ), giallastri/pesca con pedipalpi, cefalotorace e metasoma più scuri ( E. latinus foto E ) ecc. La madre si posizionerà sollevata sulle zampe anteriori per agevolare l'uscita dei piccoli i quali si arrampicheranno sul dorso della madre, dopo circa sei giorni vi faranno la primaecdisi. In seguito i piccoli cominceranno a vagare nei dintorni della tana rimanendo insieme alla madre ancora per qualche giorno. Nel periodo post parto, fino alla prima ecdisi dei piccoli, ne la madre ne i suoi figli avranno bisogno di nutrirsi; la madre non ne sentirà il bisogno, così che non cannibalizzi i propri cuccioli. Dopo la prima muta può capitare che la madre uccida delle prede e le lasci mangiare ai suoi piccoli. I giovani scorpioni muteranno fino alla maturità sessuale, che raggiungeranno dopo uno o due anni dalla nascita, in base alla quantità di cibo a disposizione e al clima. Quindi ogni tanto può capitare di vedere lo scorpione "gonfiarsi" e ad un certo punto smettere di mangiare, nascondersi e non farsi vedere per un bel pò, non c'è da avere paura sta per fare la muta e probabilmente la prossima volta che lo si vedrà sarà più grande. Il momento della muta e della post muta sono i più delicati e pericolosi, in quanto gli scorpioni sono indifesi, incapaci di difendersi perché l'esoscheletro non è ancora indurito e soprattutto se l'umidità è bassa corrono il rischio di rimanere incastrati nella vecchia exuvia. Foto
accoppiamento Euscorpius trejaensis. Cliccare sulle
foto per ingrandirle
Foto A Foto B Foto
C
Foto D
Foto E:
Euscorpius latinus con
prole
Foto: Tetratrichobothrius flavicaudis nel momento del parto Foto F: Tetratrichobothrius flavicaudis con prole Foto: giovane Tetratrichobothrius flavicaudis al primo stadio. Cliccare sulle foto per ingrandirle. __________________________________________________________________________________________________________________________________________________ - In cattività - In
cattività questi scorpioni non hanno bisogno di molto
spazio, un
fauna box o una scatola di plastica di 15x20cm vanno più che
bene.
Infatti le specie di Euscorpius ed affini passano la maggior parte della loro vita nella tana, per nascondersi dai predatori, proteggersi dal caldo e dal secco, inoltre uno dei loro migliori metodi di caccia è proprio aspettare che la preda gli venga in "bocca". Un terrario troppo grande e troppo "arredato" lo sconsiglio (semmai è meglio lungo e stretto visto che gli scorpioni camminano per lo più lungo il perimetro), darebbe vari problemi di amministrazione dello stesso e quindi dello scorpione. Se si mette una preda in un terrario molto grande e pieno di accessori, sarà molto difficile capire quando e se lo scorpione ha mangiato, e sarà difficile vedere e quindi levare eventuali resti della preda, con una serie di svantaggi come la comparsa di muffe e acari...per non contare il fatto che non sapendo bene quando e cosa mangia sarà più difficile capire quando lo scorpione è in stato di premuta, muta, parto o se sta male ecc. In natura invece, camminando gli si offrono diverse occasioni di diverso tipo di preda, di nascondigli ecc. Un terrario di grandi dimensioni dovrebbe essere molto più simile alla natura, quindi metterci più prede e di tipo diverso...ma poi diventerebbe ingestibile il controllo del terrario, ad esempio la pulizia e sapere se e cosa e quando ha mangiato. Vanno tenuti da soli per evitare lotte, cannibalismi, stress e che un individuo possa alimentarsi di più a scapito di un altro. Le prede vanno date una volta ogni 7/10 giorni; gli Euscorpius e affini possono rimanere per lungo tempo senza mangiare, in natura non hanno sempre il cibo a portata di chela! Infatti possono tranquillamente digiunare un mese, ma a temperature relativamente basse e la giusta umidità ( come in inverno ad esempio ), possono restare senza mangiare anche tre mesi senza risentirne. Il
fauna box deve avere 3/5 cm di torba ( non mettere la sabbia;
gli
scorpioni italiani sono abituati a sotto boschi, grotte e non
deserti aridi e dune), che
dovrà essere sterilizzata nel forno per 10/15
minuti e
tenuta sempre umida ( non bagnata ),
infatti in posti asciutti si
disidraterebbero in poco tempo. Se necessario otturare parte degli
spazi per l'aria per far aumentare l'umidità.
Non hanno bisogno di acqua, quella che gli serve la trovano nelle prede, ma un tappo di un barattolo con dell'acqua può agevolare la tenuta di umidità. Procurategli una tana, che potrà essere un pezzo di vaso, di corteccia o una pietra, basta che sia stabile e che non gli possa cadere sopra; gli Euscorpiinae spp sono corazzati ma se si feriscono, ad una zampa ad esempio, in giro di pochi giorni potrebbe morire. Ogni altro accessorio per abbellire il terrario lo sconsiglio per la gestione dello stesso e dello scorpione. Questi scorpioni mangiano prede come onischi, tisanuri, archeognati, mosche, ragni, grilli, camole ecc. Le prede devono essere vive e di una grandezza adeguata, diciamo lunghe come il preaddome dello scorpione circa. Ricordarsi di levare eventuali resti della preda, per evitare che il fauna box venga invaso da acari e muffe. Appena preso lo scorpione potrà essere "disorientato" e quindi rimanere nascosto e non mangiare. Se fosse così, lasciatelo in pace e levate la preda per riproporla dopo qualche giorno o quando lo vedrete girovagare nel fauna box ( ricordate che può stare molto senza mangiare ). Gli Euscorpiinae spp sono scorpioni timidi e si sentono facilmente infastiditi, specialmente quando mangiano; potrebbero lasciare la preda per non mangiarla più. Se vorrete farli accoppiare, dovrete procurare una superficie stabile dove il maschio possa porre la spermatofora come una pietra piatta, un pezzo di mattonella o una corteccia. Lasciateli insieme il tempo necessario all'accoppiamento, in un contenitore più grande ( tipo 20x25 ) con molti nascondigli. Dovranno essere entrambi sazi, e andrà messa uno/due giorni prima la femmina. Se non riuscirete a vedere l'accoppiamento e non vedrete tracce della spermatofora, lasciateli insieme due/tre giorni per poi separarli e riprovarci dopo una settimana. Forse non riuscirete a vedere l'accoppiamento ma dopo un anno potreste ritrovarvi invasi di piccoli scorpioncini, e sicuramente ne sarà valsa la pena! __________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- L'allevamento in
cattività dei piccoli -
Voglio premettere che i
giovani Euscorpius e affini al secondo stadio ( dopo la prima muta
) sono abbastanza
difficili da allevare perché
sono molto piccoli e quindi non è facilissimo trovare prede
alla
loro portata. In più sono abbastanza lenti nel crescere,
possono
impiegarci da un anno e mezzo a oltre 2 anni per raggiungere
l'età
adulta e hanno bisogno di molta umidità. Perciò consiglio
sempre di liberarli nello stesso posto in cui è
stata trovata la madre ( mai in luoghi molto lontani da esso
come comuni e
regioni diversi per evitare inquinamenti genetici ).
Nel caso decidiate comunque di voler provare ad allevarli, armatevi di buona volontà e pazienza e tenetene due o tre e stabulateli come segue. Per allevarli li dovete tenere divisi uno ad uno ( per evitare sicuri cannibalismi ) in piccoli contenitori ad esempio un bicchierino da caffè, basta che hanno un coperchio ( con qualche piccolissimo foro ) in modo che lo scorpioncino e le prende non possano scappare e l'umidità rimanga costante. I contenitori vanno allestiti con della torba o della carta assorbente (la carta si può cambiare più facilmente anche ogni 7/10 giorni) tenute molto umide per non rischiare che si disidratino o che rimangano incastrati nella vecchia exuvia al momento della muta. Procurategli una tana come un pezzo di corteccia, foglie o nel caso abbiate usato la carta assorbente basterà ripiegare su se stessa la carta umida. Nutrirli è la parte più difficile in quanto dovete trovare delle prede alla loro portata due volte a settima. Le prede possono essere neanidi di blatte, micro grilli, giovanissimi tisanuri, onischi o anche termiti e piccoli ragni (che non siano più voraci dello stesso scorpioncino). Queste prede non sono molto facili da trovare in natura e tanto meno in negozi di animali, quindi sarebbe più facile avere degli allevamenti personali ben avviati. Se trovate il necessario per nutrirlo dovrete solo stare attenti a non lasciare asciugare il substrato, specialmente nei mesi estivi, ogni tanto cambiarlo del tutto e sostituire il contenitore pian piano che cresce. __________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- Il
riconoscimento delle specie -
E. trejaensis
T.
flavicaudis
E. aquilejensis
E. italicus
Il riconoscimento
delle varie specie spesso non è cosa facile.
Alcuni dei nostri piccoli scorpioni possono essere molto simili tra loro e avere varie differenze cromatiche intraspecifiche ( entro certi limiti per ogni specie ) e in base alla fonte di illuminazione, quindi arrivare ad una identificazione sicura ad occhio nudo può diventare quasi impossibile. In questi casi si deve controllare il numero e la disposizione dei tricobotri sui pedipalpi e conoscere il luogo del ritrovamento. I principali tricobotri che ci interessano per l'identificazione della specie degli Euscorpiinae sono quelli posti nella parte ventrale esterna della chela, subito prima dell'attaccatura del dito mobile della stessa ( vedere le figure 1, 2, 3 nella tabella sotto ). Nel caso in cui il conteggio di questi tricobotri non dovesse bastare si passa a quelli posizionati nella parte ventrale esterna della patella del pedipalpo. Quando anche questi non bastassero, si ricorre ai tricobotri posti nella parte laterale esterna della patella del pedipalpo ( vedere le figure 4, 5 nella tabella sotto ), cosa praticamente impossibile ad occhio nudo e con animale vivo. Inoltre, specialmente per alcune specie, si può/deve tenere presente la zona del ritrovamento. Se ancora non bastasse....beh avete la possibilità di fare un' analisi genetica? Difficilmente! Allora si rimarrà nel dubbio e si potrà affermare solo il genere seguito da una abbreviazione "sp." che sta per specie, senza sparare specie inutilmente. Per osservare i tricobotri ventrali dei pedipalpi, si deve mettere lo scorpione in un barattolo di vetro, metterci un panno dentro, in modo che lo scorpione stia fermo, e scattare delle foto macro delle chele o osservarle con una buona lente di ingrandimento. Logicamente si deve fare in fretta per non stressare lo scorpione più di tanto! Veniamo ora ai dettagli per il riconoscimento. Le misure di seguito riportate sono prese dalla linea frontale del carapace alla punta del telson e sono da considerarsi indicative.
- Alcune note sulle specie in Italia - Femmina adulta di Euscorpius italicus e distribuzione della specie (approssimativa) - Euscorpius
italicus
è il più grande dei nostri scorpioni, solitamente
misura dai
40 ai 45 mm ma se ne possono trovano grandi di poco meno fino a ben
oltre i
50 mm.
E' di colore nero o marrone scuro ed il numero dei tricobotri ventrali della chela e maggiore di 6 ( vedere fig. 1), non ci sono altri Euscorpius e affini con altrettanti tricobotri, quindi dovrebbe essere abbastanza facile il riconoscimento. Ad un primo sguardo questa specie puo essere confusa con alcuni T. flavicaudis o E. concinnus; per distinguerli basterà osservare i tricobotri ventrali della chela. Questo scorpione è una delle specie più trovate in Italia, con distribuzione in Italia che va dalle regioni più settentrionali alpine fino al centro d'Italia (Lazio e nord del Molise). Può essere trovato dentro e nei dintorni di costruzioni umane o anche in habitat naturali, specialmente sotto pietre. I maschi hanno solitamente 10/10 denti dei pettini le femmine 8/8. __________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Maschio adulto di Tetratrichobothrius
flavicaudis e distribuzione della
specie (approssimativa)
- Tetratrichobothrius flavicaudis è il secondo scorpione presente in Italia in ordine di grandezza (superato solo dall'E. italicus); è lungo solitamente intorno ai 35/40mm ma raramente può arrivare a 45 mm. E' uno scorpione
nerastro/marrone scuro, le chele possono avere sfumature
bruno/rossastre
e le zampe ed
il telson
sono giallastri con tonalità che variano da esemplare ad
esemplare. In
Inghilterra viene chiamato "yellow tailed scorpion" ed è l'unico
scorpione presente nel Regno Unito grazie ad una introduzione
casuale, e sempre per introduzione è presente anche in
Uruguay.
Ama molto i posti
umidi come legnaie, è uno scorpione sinantropo e non è difficile
trovarlo in vecchi paesini e
per
questo è uno dei scorpioni più trovati
in Italia
nella sua area di distribuzione, ossia buona parte delle
zone tirreniche, dalla regione Liguria fino alla
regione Calabria e Sardegna, oltre qualche isole minore.L'Tetratrichobothrius flavicaudis da adulto può essere confuso dai non esperti con Euscorpius italicus o esemplari di altre specie che possono avere le zampe e/o il telson giallastro, come as es. E. concinnus ed E. celanus. Può essere facilmente distinto da tutte le specie perche ha 5 tricobotri nella parte ventrale esterna della chela subito prima il dito mobile. I tricobotri ventrali vanno da un numeri di 10 a 14 (vedere fig. 2). I Tetratrichobothrius flavicaudis femmine hanno da 7 a 9 denti nei pettini, i maschi ne hanno da 9 a 11. In Italia è presente una sottospecie diffusa nel sud, l' Tetratrichobothrius flavicaudis cereris. __________________________________________________________________________________________________________________________________________________
Maschio adulto di Euscorpius aquilejensis
e distribuzione della
specie (approssimativa)
- Euscorpius
aquilejensis
è stato diviso recentemente da E. tergestinus ed
elevato a specie (Tropea, 2013).
E' uno scorpione che misura tra i 30 mm scarsi a poco oltre i 40 mm. Solitamente è di colore marroncino/rossastro, con cefalotorace e pedipalpi più scuri e le zampe e specialmente il telson sono giallastri, ma possono essere trovati esemplari molto chiari avana/avorio. Scorpione molto sinantropo, è facile incontrarlo nelle cantine, garage e appartamenti delle città, anche grandi come Roma. Difficilmente distinguibile da alcuni "ex carpathicus complex", specialmente per i non esperti, ma da sfatare l'impossibilità di farlo senza il controllo dei tricobotri per chi ha l'occhio allenato e attento. In Italia può essere confuso con: l'E. parthenopeius, ma questa specie è presente solo nella regione Campania, dove E. aquilejensis non è presente. In oltre E. parthenopeius ha delle leggere a marcate variegature sul corpo, specialmente sui cheliceri e metasoma; l'E. oglasae, da cui è facilmente separabile per il più basso numero di tricobotri e denti dei pettini e per fattori geografici, dato che questa specie è endemica dell'isola di Montecristo; e l'E. sicanus, da cui differisce ad uno sguardo attento, per lo sperone sulla patella del pedipalpo molto più pronunciato, una struttura generale più longilinea e tutti i segmenti del pedipalpo più lunghi in relazione con il cefalotorace ( confrontare le fig. 7-8 ) e per quando si hanno dei dubbi e l'opportunità, lo si può identificare con certezza osservando i tricobotri nella parte iniziale laterale esterna della patella del pedipalpo ( siglati eb, vedere fig. 4 ), azione impossibile senza attrezzature ed esperienza. L'Euscorpius aquilejensis ha 4 tricobotri nella parte ventrale esterna della chela, subito prima del dito mobile, solitamente 9 tricobotri nella parte ventrale esterna della patella del pedipalpo ( vedere fig. 3), e le serie tricobotriali esterne et = 6 e eb = 4. Solitamente le femmine hanno 7 denti dei pettini e i maschi 8. In Italia ha una distribuzione che va da buona parte del nord al centro (Lazio-Abruzzo) -
vedi altre foto di Euscorpius aquilejensis
-
__________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Maschio adulto di Euscorpius
sicanus s.l. e distribuzione delle
specie con eba=5
specie (approssimativa).
Rosso = E. sicanus s.s.; Giallo = E. canestrinii; Verde = E. calabriae; Arancio = E. salentinus; Viola = E. garganicus; Blu = E. sicanus sensu lato (sotto revisione scientifica) - Euscorpius
sicanus
al
momento è un complicato complesso di specie sotto revisione
scientifica. E. sicanus
sensu stricto
si trova in Sicilia con una certa
variabilità cromatica che può andare dal molto
chiaro color
sabbia/avorio con i pedipalpi ed il cefalotorace
più
scuri, avana/rossastri a
marrone scuro/nerastro. Queste
colorazioni possono avere diverse sfumature e tonalità da
esemplare ad esemplare.
E. sicanus s.s. misura su per giu dai 25 a circa 35 mm. Può essere trovato negli habitat naturali sotto rocce, tronchi e cortecce ma anche dentro e nei pressi delle costruzioni umane, abitate o abbandonate. Può essere facilmente distinto dalle specie come l'Euscorpius aquilejensis, E. parthenopeius, E. concinnus, E. altadonnai ed E. hyblaeus per il fatto di avere la serie tricobotriale eb = 5 contro eb = 4 di queste altre specie (vedere fig. 4 e 5), mentre può essere più complesso ad occhio nudo. Per distinguerlo dalle altre specie con eb = 5 dovrebbero essere considerate una serie di cose, come la serie tricobotriale Pv, et ed eba e l'area del ritrovamento. Alcune popolazioni che erano indicate come E. sicanus, come ad es. quelle della Toscana e delle isole minori, sono sotto revisione ed al momento non hanno un preciso status tassonomico, quindi potrebbero essere indicate come E. sicanus s.l. (sensu lato) o sensu Fet et al. (2003). -
vedi
altre foto di
Euscorpius sicanus -
__________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Maschio adulto di Euscorpius
concinnus s.l. e distribuzione del
specie complex (approssimativa)
- Euscorpius
concinnus complex è
uno scorpione polimorfo, quindi misure, colore e tricobotri
variano
in base alla zona, oltre che da esemplare a esemplare. Questo
scorpione può avere una lunghezza che varia
da circa 24
a 40 mm. Il colore varia
da
marrone scuro con sfumature e riflessi rossiccio/marrone, soprattutto
sulle chele, patelle dei pedipalpi, cefalotorace
e metasoma,
con zampe, e spesso il telson più
chiari, con una tonalità che da
sul
rossiccio/marrone a giallastro, fino a completamente neri con zampe e
telson leggermente più chiari.
Il maschio è mediamente più piccolo della femmina, con metasoma in proporzione più lungo, telson molto più gonfio. Può essere confuso con giovani E. italicus, dal quale può differire, tra l'altro, per una maggiore lucentezza e un minore numero di denti dei pettini; gli Euscorpius concinnus hanno di solito 7 denti le femmine e 8 a volte 9 denti i maschi, mentre di solito gli E. italicus hanno 8 denti le femmine e 10 denti i maschi. Ma il modo più sicuro è guardare i tricobotri nella parte ventrale della chela, l'Euscorpius concinnus ha 4 tricobotri mentre l'E. italicus ne ha più di 6. L'Euscorpius concinnus ha solitamente 8 tricobotri nella parte ventrale esterna della patella del pedipalpo ma in base all'areale di origine ne possono avere da 7 a 9. Presente in buona parte dell'Italia, dal nord fino al Salernitano. A differenza della maggior parte dei nostri scorpioni non è particolarmente sinantropo, infatti solitamente frequenta aree naturali e selvatiche come boschi umidi, rifugiandosi sotto sassi e cortecce. __________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Euscorpius celanus maschio adulto - Euscorpius
celanus è
stato recentemente scoperto
(Tropea,
G. (2012) A new species of Euscorpius Thorell, 1876
(Scorpiones, Euscorpiidae) from Italy Bull. Br. arachnol. Soc. 15 (8):
253-259), è un Euscorpius
di media grandezza con una misura di circa 30 mm, di colore marrone
scuro con zampe e telson da
appena più chiari nelle femmine a molto più
chiari nei maschi. Gli esemplari non adulti possono avere una banda
longitudinale più chiara sul mesosoma.
Il numero dei tricobotri sulla chela è 4, sulla patella ventrale 9/10, sulla patella esterna è et=7/8, est=4, em=4 (a volte 5), esb=2, eba=5, eb=4. Il numero dei denti dei pettini va da 9 a 10 nei maschi e da 7 a 9 nelle femmine. Tenendo conto questi caratteri è facilmente distinguibile dalle altre specie di Euscorpius. La sua diffusione è limitata alla nostra nazione, più precisamente si hanno notizie solo dalla regione Abruzzo a quote abbastanza alte ( almeno fino a 1400 m) s.l.m. in zone pietrose che queste siano brulle o in boschetti di abeti o misti, ma essendo una specie appena scoperta gli studi sulla sua diffusione sono ancora in pieno progresso. __________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- Alpiscorpius
germanus è un piccolo scorpione
scuro (nerastro)
di 20/30mm.
Questo Alpiscorpius è tipico del nord Italia; lo si può trovare prevalentemente in montagna, anche fino ai 2000 metri, sotto sassi e cortecce. Facile confonderlo con A. alpha; infatti l'unico modo per distinguerli, a parte l'analisi genetica, è il luogo di ritrovamento, ad occidente del fiume Adige si trovano gli A. alpha e ad oriente gli A. germanus. Il numero dei tricobotri sulla superficie ventrale della chela è 4 e sulla superficie ventrale della patella del pedipalpo è 5, raramente 6. __________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- Alpiscorpius
alpha è un piccolo
scorpione scuro
(nerastro) di 20/30mm.
E' anche questo, come A. germanus, tipico del nord d'Italia in zone di montagna, dove lo si potrà trovare sotto sassi e cortecce. Da pochi anni elevato a specie; infatti dopo delle ricerche genetiche questa specie è stata separata dall' Alpiscorpius germanus, e l'unico modo per separarli è sapere il luogo di ritrovamento; ad occidente del fiume Adige c'è l'A. alpha e ad oriente l'A. germanus. Il numero dei tricobotri sulla superficie ventrale della chela è 4 e sulla superficie ventrale della patella del pedipalpo è 6, raramente 5. __________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- Alpiscorpius
gamma è una
specie
divisa dall'A.
mingrelicus e dall'A. germanus..
Scorpione scuro di 32mm, ama i posti di montagna e si rintana sotto sassi, tronchi e cortecce. Leggermente più piccolo e chiaro dell'Alpiscorpius mingrelicus, in Italia è segnalato solo nella regione Friuli Venezia Giulia. Il numero dei tricobotri sulla superficie ventrale della chela è 4 e sulla superficie ventrale della patella del pedipalpo è 5, raramente 6. _________________________________________________________________________________________________________________________________________________
- Alpiscorpius oglasae
è endemica dell'Isola di Montecristo in
Toscana.
Questo Euscorpius può arrivare a 43 mm (cosa difficile per gli altri Euscorpius spp del complesso carpathicus), e di colore chiaro con le chele ed il quinto segmento del metasoma più scuri. L'Euscorpius oglasae ama i posti molto umidi. A parte la zona del ritrovamento (difficilmente vi ci troverete visto che l'Isola di Montecristo è area protetta) per distinguerlo dagli altri Euscorpius in Italia dobbiamo guardare i tricobotri; di solito ha 7 tricobotri nella parte ventrale esterna della patella del pedipalpo, e 5 tricobotri nella parte finale laterale esterna della patella del pedipalpo (et), difficilmente osservabili senza attrezzature, esperienza e scorpione morto. Per ogni ulteriore
informazione: euscorpiuseco@gmail.com
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